Risvegliatosi dal coma dopo una serie di vicissitudini e un difficile recupero delle capacità intellettive e motorie, F.D., un paziente pugliese di 42 anni originario di Trani, è stato trasferito a
San Pier Damiano Hospital di Faenza (Ra) per essere sottoposto a intervento chirurgico all’anca destra. Ad eseguire l’operazione
l’équipe ortopedica coordinata da il dott. Pier Giorgio Vasina dell’ospedale faentino di GVM Care & Research.
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Andiamo con ordine raccontando quanto era accaduto.
Inizialmente l’uomo era stato colpito da emorragia cerebrale e sembrava che le speranze di vita si fossero notevolmente ridotte.
Tuttavia dopo l’operazione chirurgica al cranio, il coma, una lunga e complicata degenza con diagnosi di tetraplegia, il paziente ha intrapreso un lento e difficile percorso riabilitativo dedicato alla riacquisizione della parola e al movimento degli arti superiori.
Si trovava però costretto a stare
rigido e immobile a letto a causa di due voluminose calcificazioni alle anche formatesi durante il coma e che necessitavano di intervento chirurgico.
Trasferito ed operato a San Pier Damiano Hospital dal dott. Vasina, l’uomo oggi può finalmente muoversi sulla sedia a rotelle dopo l’asportazione delle calcificazioni ossee responsabili di bloccargli l’anca destra.
“E’ un ottimo risultato medico e personale – spiega il dott. Vasina, specialista in Chirurgia dell’Anca – . Il paziente ha accettato il rischio intraoperatorio con l’obiettivo d’iniziare ad utilizzare la carrozzina per piccoli tragitti e ritrovare nonostante gli arti inferiori paralizzati nuovi stimoli dal punto di vista sociale e professionale. Il blocco della parte destra dell’anca gli causava dolori molto forti, precludendogli di fatto la sedia a rotelle.
Nei pazienti in coma, infatti – per cause ancora ignote – i tessuti molli attorno all’articolazione assumono la consistenza dell’osso; nel caso specificano cementano il femore al bacino in posizione innaturale. Valutata la deformità e la fragilità di parte del bacino, immobile da anni, si è proceduto con l’impianto di un cotile da revisione (il cotile è l’incavo osseo formato dalla fusione di ileo, ischio e pube e costituisce la porzione delle pelvi in cui alloggia la testa del femore) e di una protesi femorale realizzata in titanio e testina in ceramica”.
Ma perché il paziente ha scelto il San Pier Damiano Hospital?
“La scelta non è stata casuale – aggiunge il dott. Vasina – poiché il centro considerata la complessità del trattamento, dispone di una moderna unità di Terapia Intensiva a cui fortunatamente non è stato necessario fare ricorso, in quanto la scrupolosa applicazione dei protocolli ha tenuto sotto stretta osservazione l’emostasi intraoperatoria (controllo del sanguinamento). Ulteriore valore aggiunto della struttura faentina è la presenza, al suo interno, di un servizio di Fisioterapia all’avanguardia e del quale il soggetto si sta già avvalendo nei primi step riabilitativi”.
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