La procedura radiochirurgica, utilizzata per problematiche intracraniche in presenza di indicazioni vascolari o tumorali, prevede
ricovero di due notti e una sola seduta.
Gamma Knife, termine inglese che significa “bisturi a raggi gamma”, indica una
strumentazione radiochirurgica di ultima generazione utilizzata per trattamenti di neurochirurgia stereotassica.
A oggi, viene prevalentemente prediletta per problematiche intracraniche in presenza di indicazioni vascolari o tumorali, come alternativa meno invasiva rispetto alla chirurgia classica o alla radioterapia.
Abbiamo chiesto al
Dott. Enrico Motti, Coordinatore dell’Unità Operativa di Gamma Knife di
Anthea Hospital - Bari, in cosa consiste il trattamento e come si svolge una seduta.
Cos’è la Gamma Knife
La
Gamma Knife utilizza i raggi gamma nel trattamento non chirurgico di diverse patologie del cranio e di aree limitrofe, come tumori (neurinomi, meningiormi), malformazioni vascolari intracraniche inferiori ai 3 cm, nevralgia del Trigemino, epilessia.
Il principale vantaggio, rispetto a chirurgia classica e radioterapia,
è la non invasività.
La Gamma Knife:
- non richiede incisioni;
- non necessita di anestesia generale;
- evita problematiche post-operatorie come infezioni e perdite ematiche;
- aggredisce con precisione la lesione o la zona da trattare, senza intaccare tessuti sani circostanti.
Come si svolge una seduta di trattamento Gamma Knife
La procedura radiochirurgica con Gamma Knife prevede una sola seduta.
Questo trattamento inizia con il ricovero, la preparazione del paziente e il pernottamento. Il mattino successivo si procede con la posa del
casco stereotassico. Si tratta di un anello millimetrato che viene fissato alla testa del paziente con due punte in diagonale da un lato e due punte in diagonale dall’altro, che ha il compito di
garantire la misurazione corretta del contenuto intracranico quando si va a eseguire una
metodica di immagine, per lo più la Risonanza Magnetica, ma anche TC o PEC, all’interno del casco.
Prima del trattamento Gamma Knife, dunque,
viene effettuata la posa della struttura sul cranio, il paziente
esegue la RM per prendere le misure e, successivamente, attende in stanza, mentre
vengono eseguiti i calcoli. Questi consistono nella misurazione della
posizione e del volume della lesione, creando una “calza” aderente alla forma della lesione tumorale, anche se irregolare, calcolando con il computer come inserire tutta la dose radiante all’interno dell’area evidenziata, che contiene il tumore, e nessuna dose radiante (o comunque il minimo possibile) all’esterno della calza.
Un lavoro coadiuvato da uno specialista radioterapista, esperto in radiazioni, e da un collega fisico sanitario, esperto nelle dosi sopportabili dall’organismo e nelle metodiche in Gamma Knife.
Raggiunto il consenso del team,
il paziente, che ha tenuto il casco,
si posiziona sul lettino del trattamento nella stessa posizione assunta durante la Risonanza Magnetica, e si procede alla seduta.
Il trattamento, all’interno del macchina, che si presenta simile a una TC,
è indolore e non fa rumore. La maggior parte dei pazienti si addormenta durante l’applicazione che, come accennato, è generalmente singola in quasi il 100% dei casi, ed ha una durata variabile. Per esempio, se il paziente presenta un piccolo neurinoma, può durare 30 minuti, in caso di venti lesioni anche tre o quattro ore.
Alla fine del trattamento viene tolto il casco. Il paziente, che ha la necessità di smaltire lo stress della giornata, cena in struttura e la mattina seguente viene dimesso.
La prima visita di controllo è programmata solitamente a sei mesi dal trattamento.
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