21 marzo 2024

Ileostomia: cos’è, a cosa serve, come cambia la vita del paziente

Ileostomia: cos’è, a cosa serve, come cambia la vita del paziente
Il confezionamento di ileostomia si esegue mediante un intervento chirurgico in anestesia generale con approccio laparoscopico o laparotomico e consiste nel deviare all’esterno attraverso la parete addominale la fuoriuscita delle feci tramite l’ileo.

La raccolta delle stesse avviene attraverso l’apposizione di un sacchetto adeso alla parete addominale. Questo viene fatto per diverse ragioni, tra cui perforazioni intestinali, occlusioni intestinali, stipsi cronica, protezione di un'anastomosi durante interventi colo-rettali e malattie infiammatorie croniche intestinali.

Una volta creato lo stoma, viene applicato un sacchetto sulla parete addominale per raccogliere le feci in modo adeguato. L'evacuazione attraverso lo stoma avviene in modo involontario e non può essere controllata. Tuttavia, in alcuni casi, può essere eseguito un secondo intervento chirurgico chiamato "ricanalizzazione", che ripristina la continuità intestinale e consente l'evacuazione attraverso l'ano.

Ileostomia: quando si esegue

Come riportato poc’anzi, l’ileostomia è un intervento che si esegue in specifiche condizioni patologiche.
Tra le condizioni più diffuse, che portano all’ileostomia:
  • tumore del colon-retto;
  • colite ulcerosa;
  • morbo di Crohn;
  • Fistole retto vaginali / colo vescicali;
  • traumi addominali;
  • occlusione intestinale.

Qual è la preparazione necessaria per sottoporsi a un intervento di ileostomia?

Prima di eseguire il confezionamento dell'ileostomia, viene condotto uno studio pre-operatorio completo.Questo coinvolge una serie di esami di routine, come test ematici, un elettrocardiogramma (ECG), una radiografia del torace e una visita anestesiologica.

Inoltre, possono essere necessarie ulteriori indagini di secondo livello in base alla specifica condizione del paziente, come la tomografia computerizzata (TC), la fistolografia o la colonscopia. Il giorno dell'intervento, il sito in cui verrà creata la stomia viene segnato sulla pelle dal chirurgo o dall'infermiere enterostomista. Questo è fatto per assicurare una gestione domiciliare più agevole e facilitare la corretta applicazione e manutenzione del sacchetto per la raccolta delle feci.

Cosa accade dopo l'intervento di ileostomia?

Dopo l’intervento di ileostomia è previsto un periodo di degenza in ospedale, la cui durata può variare di paziente in paziente.

Nei giorni immediatamente dopo l’intervento il paziente può trovare nella sacca minime perdite ematiche e fecali, può avvertire dolore addominale e flatulenza, segno di iniziale ripresa della motilità intestinale. Già 48/72 ore dopo l’intervento, tuttavia, riprende la funzione intestinale.

I giorni di degenza sono importanti anche per imparare a convivere con la sacca, a svuotarla, sostituirla e mantenerla in un idoneo stato igienico. Il paziente, infine, non dovrebbe fare attività fisica o sforzi intensi per due o tre mesi dopo l’intervento al fine di evitare la formazione di laparoceli.

Quali sono i rischi e le complicazioni associate all'ileostomia?

I principali rischi legati all’ileostomia riguardano la funzionalità dello stoma. Stenosi (restringimenti), occlusioni, prolasso possono impedire alle feci di fuoriuscire completamente.

Inoltre, il paziente può andare incontro alla disidratazione a causa di un’importante perdita di liquidi. In rari casi, può verificarsi anche un malassorbimento della vitamina B12, che in condizioni normali è assorbita dall’intestino.

In questo caso può accusare stanchezza, sonno, mal di testa, acufeni, inappetenza. I pazienti portatori di stomia potranno avvertire lo stimolo evacuativo nel canale anale, notare l’espulsione dall’ano di materiale mucoide o enterico, ciò è assolutamente normale!

Come cambiano la vita quotidiana e la dieta dopo l'ileostomia?

La vita con l’ileostomia non richiede particolari norme igieniche e di comportamento, e una volta che il paziente impara a gestire le sacche può condurre una vita sociale e relazionale soddisfacente.

Seguendo le indicazioni del proprio chirurgo, il paziente può tornare a fare attività fisica e ogni attività quotidiana abituale.

Per quanto concerne la dieta, la cosa più importante è curare l’idratazione, bevendo circa 2 litri d’acqua (le indicazioni potrebbero variare da paziente a paziente) o assumendo soluzioni idratanti. Per il cibo, invece, non esistono evidenze scientifiche che impongano dei regimi dietetici particolari, ma è meglio evitare alimenti che possono provocare diarrea o feci dure. Quindi meglio preferire bevande a temperatura ambiente e cibi poveri di scorie come carne, pesce, riso, cereali non integrali.

Nell’immediato post-operatorio è preferibile prestare attenzione anche ai cibi ad alto contenuto di fibre come frutta e verdura, preferendo invece carote o patate bollite, frutta in purea, mele senza buccia, banane, spremute. Cautela soprattutto verso i cibi ricchi di lattosio, che potrebbero essere digeriti con più difficoltà dopo l’intervento.
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