L’
endometriosi è una patologia ginecologica cronica infiammatoria, caratterizzata dalla presenza di tessuto simil-endo metriale – la mucosa che riveste la parete interna dell’utero e che si sfalda durante il ciclo mestruale - al di fuori dell’utero (endometrio) che causa dolore pelvico cronico, mestruale e durante i rapporti sessuali e la minzione, irregolarità del ciclo mestruale, problematiche a livello intestinale, gonfiore addominale e una ridotta capacità di concepimento.
Il
10-15% delle donne in età riproduttiva in Italia soffre di questa patologia: in circa 3 milioni hanno ricevuto la diagnosi, spesso dopo un
lungo e tortuoso percorso diagnostico, causa di sofferenze e ripercussioni psicologiche sulle pazienti e sulla loro qualità di vita.
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma, struttura di GVM Care & Research accreditata con il SSN, mette a disposizione delle pazienti affette da endometriosi un
percorso diagnostico e terapeutico dedicato con un'équipe multispecialistica con anni di esperienza nel trattamento della patologia.
Sintomi e classificazione
L’American society for reproductive medicine (Asrm) ha individuato quattro stadi della patologia, distinti per estensione e gravità dei danni: si parte dall’
endometriosi minima – caratterizzata dalla presenza di pochi millimetri di tessuto endometriale al di fuori dell’utero, localizzati in posizione superficiale fino ad arrivare al
quarto e ultimo stadio, che prevede impianti endometriosici piuttosto profondi, oltre alla presenza di voluminose cisti su una o su entrambe le ovaie.
Le
fasi intermedie sono caratterizzate da un maggior numero di lesioni profonde rispetto al primo stadio, con l’aggiunta della presenza di cisti ovariche mono o bilaterali, oltre a tessuto aderenziale oppure cicatriziale tra gli organi pelvici (endometriosi moderata, che corrisponde al terzo stadio).
Può fare la sua comparsa già alla prima mestruazione e persistere fino alla menopausa.
Una malattia a lungo sottotraccia
Stando ai dati più recenti, circa
una donna su quattro ne è affetta (la percentuale si aggira tra il 20% e il 50% delle donne infertili o che presentano problemi a concepire figli). La diagnosi è possibile solo dopo una
raccolta completa dei sintomi e una minuziosa valutazione della storia clinica della paziente, seguite dalla
visita ginecologica e dalla diagnostica per immagini. Si stima che, per arrivare a una diagnosi corretta, in media ci vogliano circa
sette anni: questo ritardo è in gran parte dovuto alla scarsa conoscenza della malattia e dalla difficoltà della sua diagnosi. Inoltre, molti pazienti sottovalutano il dolore ritenendolo “normale”.
Nonostante le cause siano ancora oggetto di studio da parte di esperti e specialisti, sono stati individuati dei fattori di rischio, a partire dalla storia clinica dei parenti di primo grado e del menarca insorto precocemente. A Ospedale San Carlo di Nancy il primo contatto con la paziente avviene tramite il
ginecologo, che effettua una diagnosi prevalentemente clinica attraverso la raccolta completa dei sintomi e una minuziosa valutazione della storia clinica della paziente, seguite dalla visita ginecologica.
Il ginecologo è affiancato dal
radiologo che, grazie alla
risonanza magnetica, individua le localizzazioni genitali ed extragenitali. In caso di localizzazioni intestinali o delle vie urinarie intervengono il
chirurgo generale e
l’urologo. Non può mancare il supporto di uno
psicologo, che aiuta la paziente ad accettare la natura cronica della patologia, con cui si può convivere ma dalla quale non si guarisce. Completano il team dedicato il
nutrizionista – in quanto è accertata l’associazione tra l’assunzione di alcune sostanze, come il glutine, e la patologia – e il terapista del dolore (anestesista).
La terapia è prevalentemente medica: l’obiettivo è gestire la sintomatologia attraverso antidolorifici e antinfiammatori, procedendo inoltre con le terapie ormonali per ridurre la crescita del tessuto endometriosico. Questi farmaci devono essere assunti in maniera continuativa e vengono interrotti e sostituiti con un’altra terapia antidolorifica mirata quando la paziente vuole tentare una gravidanza. In parallelo, si interviene anche sullo
stile di vita, attraverso un’alimentazione equilibrata che preveda la riduzione di cibi infiammatori, l’attività fisica moderata, utile per ridurre il dolore, e il supporto psicologico per affrontare l’impatto emotivo della patologia. All’inquadramento con terapia medica segue un primo controllo a 6 mesi. In circa il 30% dei casi può essere indicata l’opzione chirurgica, con l'obiettivo di ripristinare l'anatomia pelvica: in genere l’intervento si effettua per via laparoscopica, solo nei casi più gravi con chirurgia più invasiva, e consiste nell’asportazione del tessuto proliferato all’esterno dell’utero e dei danni anatomici provocati e nella rimozione delle eventuali aderenze.
Chirurgia ginecologica robotica
L'endometriosi è solo una delle principali patologie che vengono trattate all'Ospedale San Carlo di Nancy, dove è presente un
percorso dedicato al trattamento delle malattie che riguardano la salute femminile.
L'Unità Operativa di Ginecologia, inoltre, è specializzata nel trattamento di patologie ginecologiche e uro-ginecologiche, per le quali propone una chirurgia ultra-mininvasiva d'avanguardia, anche grazie alla presenza del
Robot da Vinci XI, sistema robotico d'avanguardia. Viene utilizzato in ginecologia per la chirurgia oncologica e ricostruttiva del pavimento pelvico, in particolare per il trattamento del tumore dell'endometrio e nei prolassi genitali di grado avanzato. Il Robot da Vinci permette di eseguire
interventi molto precisi e preservare l’innervazione corretta, evitando di apportare lesioni durante l’intervento, riducendo notevolmente gli effetti collaterali come il rischio di stipsi o incontinenza urinaria, con un minor tempo di ospedalizzazione e una ripresa post-operatoria più rapida.