Il
test all’Ajmalina è un
esame che provoca la modificazione dell’elettrocardiogramma del paziente attraverso la somministrazione di farmaci che “bloccano” la funzione dei canali del sodio posti nella membrana delle cellule cardiache, canali che si sospetta possano causare la disfunzione elettrica del cuore tipica della
Sindrome di Brugada. I
farmaci impiegati per il test, come la
Flecainide, l’
Ajmalina o la
Procainamide, utilizzati per le loro proprietà anti-aritmiche, riducono la funzione dei canali ionici di cui già si ipotizza un ridotto funzionamento, accentuandone lo squilibrio.
L’
elettrocardiogramma del paziente affetto da Sindrome di Brugada presenta un
tracciato tipico definito “di tipo 1”. In caso di sospetta Sindrome di Brugada, se il test all’Ajmalina trasforma l’elettrocardiogramma del paziente in un tracciato con queste caratteristiche, si può quindi confermare la diagnosi.
Per spiegare meglio quando è opportuno sottoporsi al test, come si esegue e come interpretare i risultati del test all’Ajmalina abbiamo intervistato il
Dott. Giuseppe Stabile,
direttore del Dipartimento di Elettrofisiologia delle strutture GVM di Bari:
Anthea Hospital,
Ospedale Santa Maria,
Villa Lucia Hospital.
Quando fare il test all’Ajmalina?
Il test all’Ajmalina è
generalmente eseguito nei familiari di soggetti colpiti da morte improvvisa giovanile (al di sotto dei 40 anni) o nei soggetti che presentano quadri elettrocardiografici sospetti per la
Sindrome di Brugada.
Cos’è la Sindrome di Brugada
La Sindrome di Brugada è una
malattia genetica, caratterizzata da
alterazioni elettrocardiografiche, da un
aumentato rischio di aritmie ventricolari e da
morte cardiaca improvvisa in soggetti apparentemente sani.
Le
manifestazioni cliniche della Sindrome di Brugada spaziano dalle
palpitazioni alla
sincope fino alla
morte improvvisa, e sono più diffuse tra gli adulti e 8 volte più frequenti negli uomini.
La
diagnosi di Sindrome di Brugada richiede la documentazione di
un pattern ecografico detto di tipo 1. Il test è, infatti, utile in casi di sospetta Sindrome di Brugada, con pazienti che presentano un elettrocardiogramma dubbio, definito
Brugada di tipo 2 o tipo 3. Per questi soggetti si effettua un ECG nel corso della somministrazione di farmaci come la Flecainide o l’Ajmalina, che possono trasformare il tracciato in un
Brugada di tipo 1 e confermare la
diagnosi.
Preparazione al test all’Ajmalina
Se si stanno seguendo
terapie farmacologiche, è necessario informare preventivamente il medico, che comunicherà al paziente se è il caso di sospendere o meno l’assunzione dei medicinali prima del test e con quanto anticipo farlo. In qualsiasi caso, a scopo precauzionale, è bene informare il medico se si soffre di qualsiasi tipo di disturbo o patologia.
Inoltre è richiesto al paziente di
non mangiare e di non bere per almeno 2-3 ore prima dell’esame.
Come si esegue e quanto dura il test all’Ajmalina?
Il test all’Ajmalina è
eseguito in day hospital. Presso Anthea Hospital e Ospedale Santa Maria, questo test farmacologico viene effettuato in
sala di elettrofisiologia, in presenza di
personale specializzato.
Il paziente viene disteso sul lettino e
monitorato con l’elettrocardiogramma grazie agli elettrodi posizionati sul torace e con il
bracciale per la misurazione della pressione arteriosa. Viene effettuata l’
infusione in vena del farmaco in circa 5 minuti, osservando il tracciato costantemente fino a ulteriori 10 minuti dopo la somministrazione, per evidenziare possibili modificazioni. La breve durata di azione dell’Ajmalina permette la
dimissione del paziente in sicurezza due ore dopo l’esecuzione del test.
Complicazioni e controindicazioni
I rischi della procedura sono legati all’
induzione di aritmie ventricolari, talora solo sintomatiche per palpitazione, che devono essere prontamente riconosciute e trattate. Altri effetti secondari sono rappresentati da disturbi transitori della conduzione elettrica e conseguente
rallentamento del battito cardiaco. Per questi motivi,
il test richiede un monitoraggio continuo del paziente in ospedale durante la somministrazione del farmaco e nelle ore successive.
Anche se considerato come un esame diagnostico molto utile e generalmente sicuro, l’esecuzione del test all’Ajmalina risulta
controindicata, in generale, nei
pazienti con grave cardiopatia e compromissione della funzione ventricolare sinistra.
Interpretazione dei risultati del test all’Ajmalina
È importante ricordare che la sensibilità del test
non è al 100% indicativa nel riconoscere i soggetti affetti dalla Sindrome di Brugada.
Le modificazioni elettrocardiografiche, se presenti, si manifestano subito dopo l’infusione del farmaco. L’esito dell’esame può essere
negativo, in quanto le modificazioni del tracciato non risultano essere indicative di Sindrome di Brugada e tale diagnosi viene dunque esclusa; oppure essere
positivo, cioè si manifesta il pattern tipico delle Sindrome. In caso di positività del test, spesso è necessario eseguire lo
studio elettrofisiologico endocavitario.