La Risonanza Magnetica è un esame che indaga su tutte le parti del corpo: encefalo, colonna vertebrale, collo, torace, pelvi, addome, e tutte le articolazioni. Sfrutta la presenza di un campo magnetico e utilizza le onde radio per ottenere delle immagini altamente dettagliate che consentono di eseguire delle valutazioni anatomiche e anatomopatologiche degli organi esaminati. L’esame si può indicare anche con la sigla RMN che sta per risonanza magnetica nucleare.
Come funziona
La risonanza impiega il campo magnetico che
non comporta alcun rischio e/o danno per il paziente. La risonanza non ha conseguenze rilevanti su pazienti sani, che non presentano cioè al momento dell’esame, particolari controindicazioni..
L’
apparecchiatura che si impiega è costituita da un
cilindro aperto sia nella parte anteriore che in quella posteriore. Lo spazio all’interno di questo grande tubo si chiama
gantry e all’interno viene
posizionato il lettino sul quale viene fatto sdraiare il paziente nel corso dell’esame.
Preparazione all’esame
- Essere a digiuno: non si può mangiare prima della risonanza magnetica, per avere un risultato migliore, è preferibile presentarsi all’esame a digiuno.
- Bere acqua solo per assumere eventuali farmaci: non si possono ingerire quantità di acqua troppo elevate, altrimenti si potrebbe compromettere l’esito dell’esame.
- Rimuovere qualunque sostanza dal viso come il trucco o la lacca dai capelli
- Liberarsi di ogni oggetto metallico, ferromagnetico o di supporto magnetico (telefoni cellulari, apparecchi per l’udito)
- Togliere lenti a contatto o occhiali
- Spogliarsi e indossare il camice monouso fornito dal personale di servizio e la cuffia
Modalità di esecuzione
L’esame, che non provoca dolore, dura in media tra
i venti e i trenta minuti in base al quesito diagnostico e alla collaborazione del paziente, anche se le tecniche più moderne consentono di ridurre i ancora di più tempi di rilevazione. Durante la fase di acquisizione dei dati tramite risonanza magnetica, il paziente può udire rumori ritmici di intensità variabile, attutiti dall’uso di cuffie fornite dal personale tecnico, provocati dal normale funzionamento dell’apparecchiatura RMN.
Durante l’esame il paziente è sotto il controllo visivo degli operatori e gli viene fornito un pulsante di richiamo per cui in condizioni di necessità del paziente in corso di esame otterrà il pronto intervento del personale sanitario. L’esame è generalmente eseguito con l’iniezione di un
mezzo di contrasto ben tollerato.
L’esame non richiede una preparazione particolare. Solo chi è affetto da malattie allergiche deve consultare il medico per seguire una serie di indicazioni specifiche.
Il mezzo di contrasto
A volte, a seconda della valutazione dello specialista, la Risonanza Magnetica può essere eseguita con il
mezzo di contrasto che permette di identificare con più chiarezza e precisione determinate patologie.
Qualora sia indicata la somministrazione di mezzo di contrasto il paziente dovrà eseguire il
Dosaggio della Creatininemia: è un valore del sangue che permette di verificare la buona funzionalità dei reni e quindi ad escludere possibili controindicazioni del mezzo di contrasto. In caso di disturbi nefrologici, come ad esempio l’insufficienza renale, infatti, il medico è tenuto a prevedere esami alternativi alla risonanza magnetica con contrasto.
Se il paziente è allergico informerà il personale al momento della prenotazione e sarà messo in contatto col personale sanitario che gli fornirà tutte le indicazioni concernenti il mezzo di contrasto e tutte le modalità per adottare volontariamente una terapia desensibilizzante, secondo una procedura fornita dal nostro personale, che andrà eseguita prima dell’esecuzione dell’esame di Risonanza Magnetica
Il
mezzo di contrasto viene somministrato per via endovenosa. La quantità del mezzo cambia in base al distretto corporeo da indagare e all’aspetto diagnostico da accertare.
Campi di applicazione della risonanza
Il primo campo di applicazione della risonanza magnetica è stato il settore neurologico, per indagare sulle patologie dell’encefalo. Con il passare del tempo, viste le potenzialità diagnostiche dell’esame, la risonanza è stata applicata ad altri ambi di indagine e allo studio di innumerevoli patologie.
- RM encefalo: non è nociva e assicura una buona risoluzione delle strutture cerebrali e spinali. La risonanza magnetica dell’encefalo rappresenta uno strumento fondamentale per la diagnosi nel sospetto clinico di patologie malformative o acquisite del sistema nervoso centrale come disturbi cerebrovascolari e ictus, demenze vascolari arteriosclerotiche e Alzhemeir, parkinson e parkinsonismi, processi infiammatori e sclerosi multipla, processi infettivi come meningiti , encefaliti e ascessi, neoplasie primitive e metastasi cerebrali, disturbi endocrinologici per tumori ipofisarie, disturbi dell’orbita, dell’occhio e delle vie visive, disturbi dell’olfatto e seni paranasali, disturbi dell’udito e vertigini, epilessia
- AngioRM dei vasi del circolo cerebrale e dei vasi per il cervello dalla loro origine dall’aorta (tronchi sopraaortici) senza somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa.
- In alcuni casi selezionati dai clinici o dal neuroradiologo la risonanza magnetica cerebrale può essere eseguita con iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto per una diagnosi sempre più accurata.
Di seguito gli
altri campi di applicazione della risonanza magnetica:
- Rm delle articolazioni e dei muscoli
- Rm del rachide cervicale, dorsale e lombosacrale
- Rm del midollo
- Rm del collo
- Rm del torace
- Rm dell’addome
- Rm della pelvi
- Rm mammaria