ricovero

Il Dipartimento di Cardiochirurgia è centro di riferimento nazionale per la chirurgia del cuore, in particolare negli ambiti coronarico, valvolare, vascolare oltre che per la chirurgia della fibrillazione atriale e dello scompenso cardiaco.

I risultati in termini di mortalità ospedaliera sono valutati annualmente a livello nazionale dall’agenzia AGENAS, sono aperti e consultabili online, e classificano da anni la Cardiochirurgia di Città di Lecce Hospital nelle prime posizioni in Italia, un’eccellenza nel Sud Italia.
 
Il Dipartimento è dotato di tecnologie avanzate e personale specializzato nelle tecniche di intervento nano e mininvasive. Gli specialisti aggiornano continuamente la propria formazione e le proprie competenze per trattare al meglio i pazienti. In particolare, Città di Lecce Hospital è l’unica struttura della Puglia e una delle poche nel Sud Italia a essere dotata di una sala operatoria “ibrida” per l’esecuzione di interventi multidisciplinari e mininvasivi.
 

INTERVENTI

La Cardiochirurgia mininvasiva (valvolare, mitralica e aortica, e procedure ibride) è in grado di raggiungere ottimi risultati e di mettere il paziente nelle condizioni di beneficiare di numerosi vantaggi:
  • una sostanziale riduzione del dolore post-operatorio,
  • tempi di ripresa più rapidi,
  • riduzione delle complicanze,
  • ridotto impatto estetico
Questi tipi di intervento innovativi permettono il trattamento di patologie valvolari quali insufficienza, o stenosi mitralica e aortica mediante un’incisione ridotta di circa 5 cm a livello del terzo o quarto spazio intercostale o a livello del margine superiore dello sterno.

Chirurgia delle valvole

Le valvole del cuore sono: la tricuspide, che separa l’atrio destro dal ventricolo destro, la polmonare, posta tra il ventricolo destro e l’arteria polmonare, la valvola mitrale, interposta tra atrio e ventricolo sinistro, e la valvola aortica che regola il passaggio del sangue tra il ventricolo sinistro e l’aorta. 
Sono diversi i tipi di intervento sulle valvole, a seconda delle patologie riscontrate.

  • Impianto valvolare aortico mediante approccio transfemorale (TAVI: trans catheter aortic valve implantation): ​​è una procedura che si esegue nella sala operatoria ibrida e permette l’impianto di una protesi valvolare biologica aortica attraverso iniezione nell’arteria femorale dell’inguine senza l’ausilio della circolazione extracorporea con importanti benefici specie per i pazienti fragili. Inoltre, in tutti i casi possibili, i pazienti vengono trattati per questa procedura in anestesia locale e leggera sedazione, senza intubazione e senza terapia intensiva. 
 
  • Riparazione /sostituzione valvolare mitralica percutanea: è una metodica che permette il trattamento della insufficienza valvolare mitralica mediante l’utilizzo di cateteri inseriti attraverso la piattaforma femorale. Questi trattamenti, di recentissima generazione, vengono garantiti dalla struttura all’interno del networking delle strutture GVM.
 
  •   Sostituzione e/o plastica valvolare mitralica, aortica, tricuspide: in caso di sostituzione si ricorre a protesi meccaniche o biologiche. Tra queste ultime ci sono quelle di nuova generazione, molto più vicine alla normale anatomia e fisiologia umana, come le protesi stentless, sutureless e i root porcini che includono valvola e radice aortica. Quando possibile, e nei casi di insufficienza della valvola mitralica in oltre il 90% dei casi, le valvole del paziente vengono sempre riparate, senza il posizionamento di protesi “artificiali”, ed eseguite con approccio mininvasivo. La riparazione della valvola, se eseguita da team specializzato, garantisce riconosciuti vantaggi al paziente in termini di migliori risultati a distanza, non necessita di reintervento, non necessita di terapia anticoagulante e controlli frequenti, ecc.
 
  •    Sostituzione della radice aortica: consiste nella sostituzione della valvola aortica, della radice con reimpianto degli osti coronarici e della aorta ascendente, secondo il metodo di Bentall / De Bono. Quando possibile viene eseguita la tecnica di Tirone David o Magdi Yacoub, con il grande vantaggio di conservare la valvola aortica nativa.
 
  •     Sostituzione dell’arco aortico: è un intervento che prevede l’utilizzo di tecniche di protezione e perfusione cerebrale e viscerale e ipotermia moderata. La presenza di sala ibrida e di un team multidisciplinare formato da cardio-anestesisti, cardiologi emodinamisti e cardiochirurghi permette di eseguire questo intervento con approcci “ibridi” (debranching ed endoprotesi), con procedure a più steps che garantiscono risultati efficaci e duraturi ma meno invasive per il paziente, spesso senza nemmeno la necessità d’ausilio della circolazione extracorporea.

Chirurgia delle coronarie

  • Rivascolarizzazione miocardica con condotti arteriosi e venosi: l’utilizzo più frequente delle sole arterie mammarie produce un beneficio clinico legato alla maggior durata nel tempo dei by-pass ed un beneficio estetico, in quanto non ci sono altre cicatrici all’infuori di quella sternale. Quando possibile anche la rivascolarizzazione miocardica viene eseguita con tecnica mininvasiva (incisione laterale al IV spazio intercostale, senza necessità di aprire lo sterno).
 
  • Rivascolarizzazione in Circolazione Extracorporea (CEC) e a cuore battente: questa tecnica diminuisce i rischi e gli effetti collaterali legati alla CEC e permette di condurre l’intervento in maniera più fisiologica, soprattutto in pazienti ad alto rischio per le comorbilità associate. La circolazione extracorporea viene garantita in molteplici occasioni mediante l’utilizzo di circuiti miniaturizzati che riducono al minimo il contatto del sangue del paziente con elementi esterni quali l’aria. Inoltre il dipartimento di perfusione e assistenza alla circolazione extracorporea vanta l’impiego di un sistema di monitoraggio continuo di 21 parametri vitali del paziente durante l’intervento, in maniera tale da ridurre al minimo le complicanze della CEC.

Chirurgia vascolare

E’ una branca della chirurgia che si occupa delle patologie arteriose come stenosi e ostruzione dei distretti vascolari e degli aneurismi. Nell’ambito delle nuove linee guida e tecniche innovative e mininvasive per la chirurgia vascolare, esegue gli interventi prevalentemente in approccio endovascolare senza necessità di tagli chirurgici. In particolare si eseguono posizionamento di stent nelle arterie carotidi, in tutto l’ambito aortico dalla toracica alla addominale e per la rivascolarizzazione degli arti inferiori.

Chirurgia dello scompenso

Lo scompenso cardiaco si manifesta quando il cuore non si contrae correttamente e non apporta sangue ai vari organi.

Si tratta di una patologia che può essere trattata con una terapia farmacologica, ma ai livelli più gravi anche con la chirurgia che include la rivascolarizzazione chirurgica avanzata, la riparazione della valvola mitralica ischemica e gli interventi di rimodellamento ventricolare sinistro. Rientrano in questa categoria di interventi anche l’impianto di devices di assistenza ventricolare. La rete delle cardiochirurgie GVM, nonché il rapporto con strutture di riferimento “centri trapianto”, permette a Città di Lecce Hospital di offrire al paziente tutti i trattamenti piú attuali per la cura di queste patologie.

Chirurgia mininvasiva delle aritmie cardiache

Città di Lecce Hospital si occupa anche del trattamento chirurgico mininvasivo di fibrillazione atriale, tachicardie ventricolari, Sindrome di Brugada. I cosiddetti approcci “ibridi” in cui collaborano il cardiochirurgo e l´elettrofisiologo sono oggi il gold standard per i migliori risultati a distanza. La squadra, inserita nella reta nazionale GVM, permette la cura “ibrida” di tutte queste patologie del ritmo, con approcci innovativi, e in particolare con:
  • ablazione della tachicardia ventricolare non responsiva con supporto di MiniCircolazione Extracorporea;
  • ablazione “ibrida” della Fibrillazione atriale con steps chirurgico “mininvasivo” + endovascolare;
  • chiusura epicardica dell’auricola sinistra in approccio mininvasivo per pazienti con controindicazione o complicazioni da terapia anticoagulante. Con questa tecnica, sebbene si necessiti della non assunzione di anticoagulanti, il rischio di ictus per i pazienti trattati si riduce significativamente essendo l’auricola sede dei trombi che comportano l’ictus in oltre il 90% dei casi;
  • ablazione della Sindrome di Brugada
Il trattamento della fibrillazione atriale è inoltre sempre eseguito in caso di patologia concomitante cardiochirurgica per cui un paziente da sottoporre a un intervento su una valvola o alle coronarie, se indicato, sarà anche curato per la fibrillazione atriale attraverso una ablazione concomitante e/o la chiusura chirurgica dell’auricola sinistra. Questo approccio, secondo le pubblicazioni piú recenti, si è dimostrato altamente efficace nel ridurre il rischio di ictus futuri per il paziente.
 

Per approfondire consulta la pagina della specialità >  Aritmologia ed Elettrofisiologia.

 


 

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